INVASIONI: l'arte invade Biella in nuovi territori...
I cantieri dei negozi del ex palazzo Enel, la sede BI-BOx, lo studio di architettura e design La Linea, il negozio di arredamento Progetto, Palazzo Ferrero durante il festival di Differenti Sensazioni - questi sono punti di Biella dove avviene una pacifica invasione, dove sono infisse le bandiere di una occupazione colorata e intrisa di arte.
La mostra è il ricomporsi dopo un periodo di percorsi singoli dei tre artisti di Manifesto 0: Giovanni Ozino Caligaris, Luciano Pivotto e Armando Riva. È l'occasione dopo oltre dieci anni di incontrare e confrontarsi con le esperienze artistiche di tre figure che sono significative per l'arte biellese, ma non solo del nostro territorio. L'ultima esperienza che li ha visti insieme è stata la mostra, Incroci, curata da Alberto Fiz nel 2001 al Museo del Territorio Biellese e nelle rotonde cittadine: mostra e installazioni che, premature per la sensibilità cittadina, hanno scatenato polemiche e discussioni e che, con il senno di poi, possiamo riconoscere come segni di un vitalismo culturale, di un confronto antesignano sull'arte pubblica che la città di Biella, nonostante la presenza di Michelangelo Pistoletto e di Cittadellarte, non ha saputo accogliere nel modo giusto. Se, come allora qualcuno disse:” la grammatica dell'arte contemporanea non era ancora stata decifrata da alcuni Biellesi”, questo di certo non ha scoraggiato i tre artisti che, con esiti diversi e su fronti differenti (pittura, installazione e fotografia) hanno continuato a sperimentare, a proporre, a dialogare con un pubblico di appassionati, di galleristi convinti del loro valore, a ricercare il senso della loro arte. Sono artisti che hanno scelto di vivere e rimanere a Biella, ben radicati in quel territorio che li ha visti crescere e che li ha condotti nel 1994 a progettare e creare un gruppo: Manifesto 0. Con Pivotto, Ozino e Riva c'era anche Ugo Paschetto, che poi ha abbandonato il suo impegno artistico. Manifesto 0 è nato come codice per la realizzazione attiva di un progetto artistico: “l'organizzazione di una manifestazione di carattere artistico/espositivo, atta a valorizzare luoghi e ambienti e di interesse pubblico e culturale nel nostro Comune (Provincia) in una situazione continuativa nel tempo, di scambio con altri Comuni o Provincie”. Il foglio-manifesto approda poi nell'organizzazione della complessa manifestazione di Passaggi a NordOvest, che si è ripetuta per otto annualità, portando in strada tra la gente l'arte contemporanea. Il Piazzo, il Centro, Chiavazza, il Villaggio Lamarmora, Thes, Riva, San Paolo sono stati quartieri che hanno ospitato le opere di decine di artisti provenienti da tutta l'Italia e da varie nazioni. Dal 1997 la collaborazione di Michelangelo Pistoletto ha conferito ancora maggiore autorevolezza al lavoro dei nostri artisti che, in tutte le edizioni di Passaggi a NordOvest, non espongono mai le loro opere, ma si mettono al servizio di altri colleghi che sono in linea con i principi dell'arte pubblica, godendo anche del supporto e del lavoro della gallerista Silvy Bassanese.
La mostra che proponiamo oggi affronta sia la vita artistica di ciascuno di loro, sia i momenti di condivisione progettuale. Il significato profondo di Manifesto 0 è ancora valido e così non potrebbe che essere: pensiamo che nel 2002 Passaggi a NordOvest giunto all'ottava edizione è divenuto un format internazionale con la versione europea finanziata dalla Comunità e replicata in Grecia, Spagna e Belgio. Se poi vicissitudini e incomprensioni di varia natura hanno portato ad una sospensione dell'iniziativa, Manifesto 0 rimane un esempio pionieristico di dialogo tra arte e città, una conversazione che ora riprende, tutti cresciuti di anni, di esperienze, ma con la stessa passione di sempre.
Nella mostra si presentano anche i lavori di una nuova generazione di artisti. A Loris Bellan, Gigi Piana e Laura Testa Manifesto 0 passa il testimone e sviluppa un dialogo, un confronto, un misurarsi su tecniche e poetiche.