Spazio Intimo - Spazio Urbano
14.09.12 - 28.10.12

Davide Bernardi
Gregorio Farolfi
Ezio Ferrari
Mario Rossi
Enrico Tealdi

È difficile stabilire in quale modo lo spazio urbano, in cui è calata la nostra vita, condizioni la nostra percezione della realtà e i nostri stati d’animo, ma sappiamo di certo che questo accade. Nella mostra Spazio intimo – Spazio urbano si indaga sulla relazione tra i luoghi metropolitani e lo spazio intimo del nostro animo. Tecniche diverse, quali la fotografia, la pittura e il disegno, ci offrono immagini di grande suggestione, che conferiscono poeticità a luoghi di degrado o ci immergono in una dimensione talora potenziata di dettagli, anche fantastici, talora ridotta al grado zero per concentrarsi sul essenziale. Davide Bernardi in mostra presenta fotografie in bianco e nero della serie Throw up sul tema della street art della Grande Mela, dove i soggetti sono testimonianze della creatività anticonformista del mondo americano. Gregorio Farolfi potenzia le immagini di città reali con l’intrusione di elementi architettonici fantastici, consegnandoci scenari inediti. L'arte e la fotografia rappresentano per lui qualcosa di magico, un'incredibile insieme di strumenti e di tecniche per andare oltre la superficie delle cose e rivelarne l'essenza.  Nelle tele di Ezio Ferrari lo spazio urbano svanisce per lasciare posto solo alle figure umane monocrome, sperse nella superficie bianca della tela come molecole. Mario Rossi si occupa di fotografia dalla fine degli anni settanta, coniugandola con gli studi di Architettura. Mario Rossi fissa il suo obbiettivo fotografico sulle persone immerse in due diversi ambienti: un museo, luogo della bellezza e dell’educazione allo sguardo, e una palestra, luogo della fisicità e dell’attenzione al corpo. Enrico Tealdi disegna nelle sue carte un mondo intimo ed evocativo, immerso in un’atmosfera di grande poesia. E' il tempo della poesia quello in cui si colloca il lavoro di Enrico Tealdi. Un luogo sospeso dove la memoria decanta, per poi riaffiorare in componimenti ricamati con pochi segni, frammenti simbolici per haiku occidentali. Su carte diverse trovate in giro Tealdi compone i suoi versi, fatti d'impronte fotografiche, cromie materiche e soffuse, matita. Il passato e il presente si sovrappongono in riflessioni esistenziali.